COSA FARE SE L'AUTO
VALE MENO DELLA RIPARAZIONE
Recenti statistiche affermano che il parco auto del nostro Paese ha un’età media di quasi 10 anni.
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​Accade quindi sempre più spesso che, a seguito dei danni alla propria autovettura subiti in un incidente stradale, si abbia la spiacevole sorpresa di avere dei costi di riparazione maggiori del valore dell’autovettura.
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Quindi per riparare l’autovettura il danneggiato è costretto ad accollarsi la differenza rispetto al costo di riparazione. In alternativa può però liberamente decidere di non riparare il veicolo.
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In questi casi la compagnia, oltre al valore ante sinistro del veicolo danneggiato, è tenuta a risarcire anche alcuni costi accessori, quali: costo per la demolizione, bollo auto non goduto, F.R.A.M. (cioè un rimborso per il tempo necessario al reperimento di un veicolo alternativo), oltre alle spese del passaggio di proprietà per l’acquisto di un altro veicolo.
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Ed è proprio dalla quantificazione di tali costi accessori che potrebbe delinearsi la possibilità di poter richiedere la riparazione in forma specifica, cioè richiedere la riparazione dell’auto, senza aggravio di costi. Tale diritto è disciplinato dall’articolo 2058 del Codice Civile, secondo il quale richiedere il risarcimento in forma specifica (quindi la riparazione dell’auto) è un diritto per il danneggiato, quando è concretamente possibile ripristinare il bene danneggiato e quando non costituisce un onere sproporzionato in capo al danneggiante, cioè quando il costo di riparazione (al netto dell’Iva) combacia con la somma delle voci del risarcimento in forma equivalente.
Questa possibilità , però, non è applicabile quando: il bene danneggiato non è riparabile o quando la riparazione risulta essere eccessivamente onerosa a carico del danneggiante.